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3 anni in Germania

Oh, ecco... primo post dallo smartphone...vediamo un po' se funziona. Se sentite smadonnare da una direzione compatibile con la Germania, sono io che maledico l'applicazione, ché magari premo "pubblica" e mi cancella tutto, minimo...
Ad essere sincero, faccio fatica ad associare l'attività dello scrivere un blog con lo smartphone, ma tant'è... tento.

È da tanto che non scrivo sul blog e sono successe tante cose e bla bla bla, insomma, sì, quello che si dice sempre in questi casi. Ma la realtà è che non è successo nulla: io sono ancora qui a Francoforte, ancora a fare il tester, ancora senza ragazzo, ancora un po' spaesato. O forse sono eccessivamente duro con me stesso ("Mach dich nicht immer so klein", dice sempre un amico mio): se non ci sono intoppi, lascerò questo l.d.m. (acronimo la cui soluzione inizia per "lavoro" e finisce con "di merda") e andrò di nuovo all'università, conseguenza, questa, dell'aver appreso a sufficienza il tedesco - in tre anni, ok, ma ora lo so (Mach dich nicht immer so klein!). Certo, in questi tre anni non ho messo da parte nulla, ma almeno mi sono goduto moderatamente la vita, per quanto Francoforte conceda. La nuova coinquilina è un po' sui generis, ma l'appartamento è fico, però camera mia ancora non la sento mia. E ho diversi persone con le quali condivido diverse attività e ho condiviso diversi bei momenti, persone che però poi bell'e buono scompaiono e io mi sento sempre un po' con quella strana sensazione: "Ma se ho un problema, chi cazzo chiamo?".

Insomma, se dovessi fare un bilancio di questi tre anni in Germania e a Francoforte, uhm, non so... Ultimamente avevo conosciuto un tizio londinese che mi ha fatto venire un po' la fregola di andarmene da questo buco di culo verso qualche realtà di più ampio respiro e meno improntata sul lavoro a tutti i costi e basta con alle 22:00 non c'è più nessuno in giro e gente coi musi lunghi tutto il giorno che ti viene la depressione appena sali su un mezzo pubblico o scendi per strada. Insomma, piccola nota patriottica, noi saremo fastidiosi a parlare sempre e a voce alta dei cazzi nostri (tranne a Torino, si sa), ma almeno viviamo, cazzo, non stiamo a proteggere particolari insignificanti della nostra vita dagli attacchi di tutti - manco fossero tutti novelle Linda Christian in fuga dai paparazzi a Roma - e quando si esce per strada lo vedi che sei circondato da gente viva e non da robot fatti per lavorare in ufficio. Tengo a precisare che, molto probabilmente, la cosa si può riferire solo a Francoforte, visto che tutti dicono che a Berlino (e grazie al... ma anche no, visto che sempre tedeschi sono e non si può mai dire), a Colonia e ad Amburgo e qui e lì e insomma dovunque tranne che a Ffm si viva meglio e le persone siano meno dito ar culo rivortato n'a sabbbia. Tanto per dire, ad una mia amica si è rotta la busta ed è caduta la spesa per terra alla fermata della metro: ci fosse stato uno stronzo uno che l'abbia aiutata a raccogliere le cose sparse per terra! Ma anche fickt euch.

È che ce l'ho di nuovo, la smania di partire e mandare tutto e tutti a fanculo e ricominciare e riscoprire nuove realtà e che me ne frega come va, l'importante è che mi senta libero. Solo che ora sono da solo sulle mie gambe e i colpi di testa me li posso dimenticare. E poi ora avrò già abbastanza grattacapi a ricominciare l'uni e a trovare un lavoro part time e ad abbassare le mie previsioni di spesa da stipendio da impiegato a studente pezzente che lavora part time (ma chi me lo fa fare? lol) e a studiare in tedesco e a rifare la triennale e i miei che non sono contenti che ricominci proprio d'accapo d'accapo e gli amici che pensano che stia buttando la triennale nel cesso e quante cose da far coesistere nel migliore dei modi? Comunque nessuno ha capito che io me ne voglio andare, basta, io in questa azienda a fare questo lavoro non resisto un momento di più. E per quanto riguarda la scelta di rifare la triennale: io non ricordo una beneamata mazza di quello che ho studiato; l'ultimo esame di egittologia l'ho dato almeno 5 anni fa, cosa gli vado a dire al professore tedesco cacacazzi della specialistica mentre alla domanda: "Dov'è situata Tell el-Amarna?" io faccio scena muta & sguardo perso nel vuoto stile mucca al pascolo che caca? No, non esiste, io questa volta spacco proprio i culi: vado all'uni per diventare qualcuno e questa volta lo faccio sul serio, non voglio lasciare nulla di intentato. Che poi già siamo in pochi e la concorrenza è agguerritissima, figuriamoci se vado lì con zero preparazione, no, non esiste. Fra l'altro, un po' come accade ad una blogger mia collega in terra di Albione (come fa fico darsi del "collega" fra blogger, chissene se il mio blog non lo legge nessuno?), ho bisogno di un cambiamento e sono pronto a sopportare le conseguenze, e o cambio città e ricomincio a fare un lavoro di merda da un'altra parte oppure cambio lavoro qui, finisco 'sta stracazzo di università e provo con tutte le mie forze a fare quello che volevo fare appena uscito dal liceo: l'egittologo. Fra l'altro Mainz ha un'università troppo fica e molto prestigiosa e l'ho già detto che io questa volta ci vado per spaccare i culi? ;) Quindi, sì, magari non sto proprio soppesando tutti i pro e i contro, ma sinceramente non c'è contro che tenga, perché lo voglio fare, so che lo voglio fare e nemmeno la profezia funesta di un periodo di astinenza dal sesso della stessa durata dell'uni mi può scoraggiare. Ehm. -Sguardodamuccaalpascolochecaca-

Se non fosse che in questa mia decisione un po' mi sento solo e sinceramente impaurito perché davvero non so dove mi porterà e se ce la farò, starei una favola, ma, come ho detto prima, oh, a me il brivido serve. Basta vita d'ufficio ripetitiva e rassicurante e con un buono stipendio e il tempo per coltivare i propri hobby, benvenuta vita da studente senza un soldo e alla "vediamo che succede". A 27 anni.

Ma lo sai che c'è? Che alla fine 'sti tre anni in Germania mi hanno fatto bene: a forza di fare cose che non mi piacciono, sto capendo pian piano cosa mi piace fare e se due anni fa o un anno fa ancora mi confidavo con alcuni amicicici fedeli e mi lamentavo (ci lamentavamo) dell'incertezza del futuro e del fatto che il non sapere cosa volessimo fare fosse l'ostacolo più grande alla nostra realizzazione, ora fra le altre cose che ho imparato su me stesso c'è che so che ci voglio provare e lo farò.

Ah, sì, e poi allora ciao Francoforte.


P.S.: sì, tutto questo se e solo se mi prendono all'uni... sigh e lol allo stesso tempo.

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