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That's what you missed

Avevo in mente di fare un post riepilogativo, "that's what you missed on Glee", ma mi sono reso conto che mi farebbe troppo male ripercorrere le tappe della nostra storia.
Da oggi ho deciso per la linea dura, ovvero la cura "per un mese non mi farò sentire": resisterò alla tentazione di contattarlo, di controllare se si è connesso su gr, a che ora si è connesso l'ultima volta su whatsapp, di chiedere alla mia amica di controllare il suo profilo fb (io l'ho cancellato per non stare sempre a guardarlo, sì sì, è servito a tanto...); resisterò, insomma. Ho paura a lasciarlo andare e ammettere che non sia andata, di sicuro mi rimarrà il dolore che provo e proverò e non voglio (molto più comodo sperare invano). Vorrei fargli capire in qualche modo quanto sia importante per me e non posso: questa cosa mi sta uccidendo e basta, mi devo imporre di pensare a me stesso. Inizio la cura.
Ad ogni modo io non lo odio, anzi, ogni sua debolezza me lo rende più caro. Peccato che sia tutto inutile.
Voglio ricordarci così, felici e sorridenti, perché alla fine, se dopo tutto ancora ci tengo, è perché mi faceva sentire bene e desiderato (e cmq è troppo il mio tipo e un altro fico così non lo avrò mai più, lo so).


Ich hab dich lieb, Schatzi. (ora scusate: piango un altro po', cerco di darmi un contegno e poi vado a letto a cercare di dormire: è finita anche questa giornata).

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Serata apatica, ho studiato tutta la giornata - e ora conosco a menadito l'evoluzione sociale ed economica dei gruppi neolitici da quando razzolano in bande agli insediamenti protourbani - e stasera ho guardato qualche puntata di Sex and the City. Mi sento un po' inutile, avete presente? Bah. Spero nel sonno rifocillatore. 'Notte.

Ragazzo (sic!) #6 (sì, e un po' di cose sparse)

Domani secondo appuntamento col 40enne. Insomma, quanto conta l'età? E quanto la voglia di trovare qualcuno che ci capisca? Ma soprattutto, riuscirò mai a non crearmi aspettative? Non ci conosciamo nemmeno e già sto a pensare che, se dovessimo creare qualcosa, lui poi fra 20 anni ne avrà 60 e io 46, cioè io sarò al punto in cui lui è ora e lui, boh, non me lo immagino. Ma poi, dopo 20 anni passati insieme, quanto potrebbe mai importare la differenza d'età? Forse ho solo egoisticamente paura di rimanere solo anzitempo, con una vita di ricordi davanti agli occhi e i giorni della vecchiaia ancora tutti lì. No, non è questo che voglio, passare la vecchiaia da solo. Qualcuno ha mai letto " New York New York "? Tutto molto romantico, ma alla fine il cuore mi si stringe al pensiero della solitudine. Che poi sarebbe anche quello che mi darebbe la spinta ad abbassare le difese, se trovassi uno con cui riuscire a legare. Una risposta alla solitudine che potrebbe finire in soli