All'improvviso, dopo tre mesi di silenzio, ecco che il mio ex mi manda una mail.
Dice che ora non sta più male al pensarmi e che gli farebbe piacere sapere come sto, che cosa faccio, etc. Tenendo a sottolineare che ENTRAMBI (sì, lo ha scritto proprio così) abbiamo continuato le nostre vite.
Allora, una vi-pe-ra sa-rò(òòòòòòò): cocco, tutte le menate sul "rimaniamo amici" che ti ho propinato durante la rottura servivano a placare il mio senso di colpa per quello che sentivo nei tuoi confronti: niente, un beneamato niente. Ma nemmeno al livello di "mi interessa sapere quello che fai", come dici tu: no, no, proprio niente. E anche ora, eh: non mi interessa affatto sapere quello che fai. Quindi, per favore, non pensare che io sia stato male al pensiero di lasciarti e abbia quindi bisogno di sincerarmi sulle tue condizioni: sono stato male al pensiero di tutto il tempo che avrei potuto dedicare ad altro e che ho passato con te, per esempio; o al pensiero che, comunque, stessi tirando per le lunghe la decisione di lasciarti, facendo soffire un'altra persona (tu; ma non tu in quanto tu: tu in quanto persona) - perché sono altruista, in fondo :p. Ma no, non sono certo stato male per essermi separato da te. Vorrei che fosse chiaro che non mi sento legato in alcun modo a te, anzi, me ne sto qui bello in Germania per cazzi miei, a condurre la mia vita, e non sento alcun bisogno di sottolineare, come hai fatto tu, che io stia conducendo la MIA vita lontano dalla TUA, tanto per fare un esempio.
Insomma, c'è qualcosa che non mi quadra: è uno scampolo di passato che si ripresenta ora. Una cosa fra capa e collo, piovuta all'improvviso; un palo in faccia mentre si sta pensando ad altro, spensierato io. Sul serio, mi meraviglio di come ti abbia cancellato sin dal "day one" :p
Detto questo, ovviamente ti risponderò e tu non saprai nulla di tutto ciò, perché sono comunque troppo curioso di farmi i cazzi tuoi *_*
Dice che ora non sta più male al pensarmi e che gli farebbe piacere sapere come sto, che cosa faccio, etc. Tenendo a sottolineare che ENTRAMBI (sì, lo ha scritto proprio così) abbiamo continuato le nostre vite.
Allora, una vi-pe-ra sa-rò(òòòòòòò): cocco, tutte le menate sul "rimaniamo amici" che ti ho propinato durante la rottura servivano a placare il mio senso di colpa per quello che sentivo nei tuoi confronti: niente, un beneamato niente. Ma nemmeno al livello di "mi interessa sapere quello che fai", come dici tu: no, no, proprio niente. E anche ora, eh: non mi interessa affatto sapere quello che fai. Quindi, per favore, non pensare che io sia stato male al pensiero di lasciarti e abbia quindi bisogno di sincerarmi sulle tue condizioni: sono stato male al pensiero di tutto il tempo che avrei potuto dedicare ad altro e che ho passato con te, per esempio; o al pensiero che, comunque, stessi tirando per le lunghe la decisione di lasciarti, facendo soffire un'altra persona (tu; ma non tu in quanto tu: tu in quanto persona) - perché sono altruista, in fondo :p. Ma no, non sono certo stato male per essermi separato da te. Vorrei che fosse chiaro che non mi sento legato in alcun modo a te, anzi, me ne sto qui bello in Germania per cazzi miei, a condurre la mia vita, e non sento alcun bisogno di sottolineare, come hai fatto tu, che io stia conducendo la MIA vita lontano dalla TUA, tanto per fare un esempio.
Insomma, c'è qualcosa che non mi quadra: è uno scampolo di passato che si ripresenta ora. Una cosa fra capa e collo, piovuta all'improvviso; un palo in faccia mentre si sta pensando ad altro, spensierato io. Sul serio, mi meraviglio di come ti abbia cancellato sin dal "day one" :p
Detto questo, ovviamente ti risponderò e tu non saprai nulla di tutto ciò, perché sono comunque troppo curioso di farmi i cazzi tuoi *_*
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