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A posteriori: a ruota libera 2

Another turning point, a fork struck in the road, life grabs u by the wrist & directs u where to go, in tutto questo sto finendo finalmente di scaricare Shortbus, così vedrò di persona se è una cagata o meno. Weekend sottotono, qui a Napoli ieri ha piovuto e mi è passata la voglia di uscire (ha piovuto tutta la giornata, oh!). Oggi quegli stronzi dei vicini mi hanno svegliato alle 8 e tra una cosa e l'altra, cercando di dormire ancora un po', mi sono alzato alle 12:00 con un mal di testa tremendo, tra merlo (sempre dei vicini) che fischietta l'inno della nazionale (po poppoppo ppoppo po, dio!) e televisore a palla ci vuole uno sciame di cavallette carnivore che punisca per i loro peccati i suddetti vicini. Finito si scaricare, evvai! So cosa fare mentre pranzo. Dopo pranzo dovrei studiare, poi, pregate per me. Allora, allora, dal post precedente, che non so perché io lo abbia scritto, ancora una volta ho chiara una cosa: sono io, in fondo, che vedo gli altri gay solo come partner, nella costante ricerca di qualcuno che mi sia accanto. Ma non lo so, in effetti, perché faccio così. La prima cosa a cui penso è: potrebbe essere papabile o meno? E mi sento comunque in imbarazzo, evito gli sguardi, ma che devo fa'? Tutti quelli che ho conosciuto ci hanno provato, fino ad ora solo con la mia Mapina le cose sono andate lisce come l'olio, senza nessuna complicazione, da vere amiche. Ma la sto facendo complicata, lo so benissimo che si può avere amicic gay, sono solo io che fino ad ora non ne ho avuto l'occasione, punto e basta. E la malinconia nel vedere il gruppetto gayo non è che la malinconia di non avere più un gruppo mio. La cosa mi butta giù non poco: con il tempo la maggior parte delle persone che conoscevo non si è rivelata uno stinco di santo, come dice Mapi ho sempre avuto un occhio particolare per le amicizie sbagliate. E' che lo so che prima o poi cozzerò con le persone di grande personalità (solo una primadonna ci può essere!) e che il modo di pensare basato sull'onore, piuttosto che sul dato reale, su ciò che si fa davvero, a me fa davvero schifo (non so, mi ricorda il modo di pensare delle associazioni mafiose/camorriste/etc) e prima o poi inizio a ribellarmici; ma sono anche così attratto da queste persone che mi tenevano in considerazione perché al primo esame che ho fatto ho preso 30elode, che mi stimano semplicemente perché ho un vocabolario appropriato per ogni argomento. Il problema inizia a sorgere quando ad "assioma" o perfino "zerbino" o "guanciale" si girano stupiti (e a chi pensa che assioma non si usi mai, ok, se si parla di maccheroni sono d'accordo, ma non quando si fanno discussioni accademiche e nessuno sacosa sia un assioma O_o Ma con chi me la sono fatta??). Ok, ok, lo ammetto: mi faceva sentire importante, stimato, desiderato, ma non può andare avanti per sempre. Non so come sia nelle altre città, ma qui a Napoli, tanto per salutare con la manina De Lapalisse, sono tutti camorristi, e non scherzo: sono tutti a lamentarsi che la città è una merda (la gente è una merda, non la città, porcimmondo!), che tutti non rispettano le regole e poi sono loro i primi a infrangerle, secondo la regola aurea che per gli altri le leggi si applicano, per se stessi si interpretano. E mi sono rotto i coglioni di gente che non ha niente di meglio da fare che criticare gli errori degli altri senza stare minimanente a badare ai propri. E la mentalità camorristica consiste semplicemente nel sentirsi in diritto di fottere gli altri perché più dritti di tutti, magari scendendo a compromessi poco legali perché tanto io sono figo, sono uno buono, non sono fesso, quindi se li faccio io li so mantenere e non mi sfuggono di mano. La domanda è: si riesce a trovare, a Napoli, gente che non abbia mentalità camorristica? No, non si può. O almeno, io fino ad ora non l'ho trovata. Tutti che giustificano tutti perché pur'iss' adda campa', ma come cazzo è possibile che la gente veda storture da ogni parte e pensi che esistono perché il mondo non può cambiare, perché è sempre stato così, perché non ci si può fare niente? Come si fa a pensare che, in fondo, ci mangiano tutti, quindi se ci mangio io allora che male c'è? Va beh, va beh, la smetto con il pistolotto anticamorristico. No, no, solo una cosa: VAFFANCULO a tutti quelli che se ne escono col teorema delle 2 Napoli, una produttiva e una camorrista, delinguente: PUTTANATE, sui si piegano tutti alla camorra, non si prova nemmeno a vedere cosa può succedere se non lo si fa, ci si piega e basta perché tutti pensano che siano "gli altri" a dover fare qualcosa per cambiare, mi fate schifo!!!!!! E come si incazzano o meravigliano quando cerco di far rispettare le regole, quando cerco di non scadere nella mentalità "io sono buono e tu me 'a sta'a sent'": come se fossi un mostro! Che merde, che merdE!!!! Mo ho finito, grazie. Ma da dove ero partito? Ah già: le persone che ho frequentato fino ad ora, pur non essendo camorristi (e alcuni essendo nati e cresciuti in quartieri "bene" come Chiaia o Posillipo), hanno tutti la mentalità camorrista, perdona lì, chiudi un occhio là, tu non sai chi sono io, ma che dici tu non sei di Napoli, etc etc etc. E alla fine ci ho dato un taglio. In attesa di ricrearmi una cerchia di amici che non sia soggetta a questa mentalità di merda, sto qui che mi danno perché io da solo non so stare, non studio non mangio, passo il tempo davanti al pc a cazzeggiare se non ho con chi interagire. Sto provando a svincolarmi dalla necessità degli altri, per il momento mi fotto. Voglio un ragazzo, voglio un amico con cui avere contatti quotidiani fosse anche una telefonata liberatrice di Mapi-ho-un problema-al-giorno o di Amicazza-mi-manca-tanto-Luchino, voglio qualcuno che mi caghi, insomma, non importa se per finta o sul serio. Bah, bah, bah. Va beh, va beh, la smetto, buona giornata a tutti.

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