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Di tanto in tanto faccio un giro sul blog: rileggo qualche post, soprattutto quelli più commentati, e ripenso con piacere a quando ero più attivo e avevo voglia di raccontare e raccontarmi. Non so a cosa sia dovuto, fatto sta che questa voglia non l'ho più. Potrei fare il fico ed uscirmene con frasi tipo: "Sono impegnato a vivere", o "lì fuori c'è il mondo reale", se non fosse che frasi del genere stanno sul cazzo a me per primo perché la gente VIVE, non è che se aggiorna un blog con regolarità significa automaticamente che non ha un cazzo da fare. (Oh mio dio, ho usato "cazzo" due volte in un solo periodo, sono proprio scurrile...) Ad ogni modo, il fatto è che da un po' di tempo a questa parte sto navigando veramente a braccio, mi sto facendo trascinare dagli eventi, il ché vuol dire anche che non sto analizzando nulla e quindi non ho materiale per scrivere, visto che, se voglio mettere nero su bianco qualcosa, dovrei prima almeno avere un'idea di cosa scrivere. Invece poi finisco per fare 'sti post lunghissimi a flusso di coscienza dove mi lamento, faccio qualche considerazione spicciola alla Fabio Volo e poi mi lamento ancora.

Iniziamo dal dire che sto facendo alcuni esami fra quelli che mi ero prefissato di fare e stanno andando bene. Sono un po' alle corde perché questo lavoro-studio mi sta logorando, non vi ero preparato ed in effetti non ho molta concentrazione se penso che senza soldi dovrei tornare in Italia, per cui sono molto più concentrato sul dare il meglio di me a lavoro che all'uni. Ho iniziato a lavorare in questa Bäckerei e ieri ho chiesto che mi cambiassero il contratto da Studentenjob a part-time: più lavoro, più soldi = rimango in Germania. Wow, almeno un pericolo scongiurato. Solo che più lavoro significa anche meno tempo da dedicare agli studi e ancora più difficoltà per fare entrambe le cose soddisfacentemente bene; per non parlare del fatto che, se finissi per trascurare l'uni e favorire il lavoro, sarebbe nullificato lo sforzo fatto per ricominciare a studiare... A 'sto punto sarei potuto rimanere nella gabbia di matti dove stavo prima, ecchecca'. Devo ancora definire il monte-ore settimanale (20 o 28), quindi potrei ancora riuscire a conciliare lo studio e il lavoro nel caso del minore numero di ore, ma metti che, invece, mi tocca lavorare 28 ore e magari spalmate per tutta la settimana, 4 ore ogni giorno? Boh, non riesco ad immaginare come potrà essere; martedì parlo col capo e poi si vedrà (che è pure gay e cute, hai visto mai che mi aiuti in qualche modo? :p). Ah, ma a proposito di colleghi: vogliamo parlare dell'afgana sposata con figli che pensa che la donna sia inferiore all'uomo e debbano sapere per forza come mandare avanti la casa? (no, non so come siamo finiti a parlare di questo lol) E che mi consiglia di non parlare troppo a lungo con il suddetto capo gay, con risatina annessa? E del siriano puzzolente? E la turca con l'accento ORENDO e che fa la mossetta polsosfranta quando parla del capo? E del marito dell'afgano che non sa parlare tedesco e si esprime tipo tarzan: "Bezel, queren!" ("Scopa, spazzare!"; per la serie "statti calmo, ché già mi stai sul cazzo!")? Comunque i musulmani proprio my friend, che devo dire? Il lavoro in sé per sé, comunque, è carino e vario, almeno quello... E poi a fine serata svaligio tutto quello che è rimasto e che verrebbe altrimenti buttato, sono tre settimane almeno che mangio aggratis o quasi (il ché non è male, considerando quanto guadagno lol, evviva i benefici extra!).

A fine mese devo lasciare casa, dovrei iniziare a cercarla... Fino ad ora non mi sono dato da fare perché 1) non sapevo di dovermene andare (good point), o almeno non quando di preciso; 2) pensavo di ottenere il BAföG, che ovviamente non ho ottenuto: dopo MESI (è da settembre che vado girando per uffici fra documenti vari e gente incompetente), qualche giorno fa mi hanno rivelato dall'ufficio che non posso avere accesso al sussidio perché non vivo da almeno 5 anni in Germania. CAZZO, ma fartelo uscire quando mi sono informato? Quando ti ho portato i documenti e hai detto che andavano bene? Una delle volte in questi mesi che ho menzionato che sono in Germania da tre anni??? E va be', però almeno ora lo so. Non ho cercato casa, dicevo, perché con o senza sussidio avrei potuto permettermi due sistemazioni differenti (fermo restando che sarei potuto rimanere qui per marzo incluso, ma a quanto pare il mio caro amico ha deciso altrimenti) e quindi aspettavo di sapere; ora lo so, come dicevo, e quindi bon, via alla ricerca di una casa. E trasloco. Va be', guarda, non ci voglio pensare, non ci voglio pensare, non ci voglio pensare.

In tutto questo, cazzo se mi sento solo. qualche giorno fa al compleanno di un mio amico mi sono sentito veramente fuori posto: forse sono io che me l'immagino, ma il disinteresse da parte di quelli che dovrebbero essere i miei amici è palese. Domande di circostanza, zero partecipazione, nessun "Hai bisogno di una mano? Fammi sapere se posso aiutare!" et similia. Sto provando a mantenere i rapporti con le persone di cui ho stima, ma è incredibilmente difficile: la distanza (anche irrisorisa come fra Ffm e Mainz), gli orare diversi... Non aiuta nemmeno pensare a qualcosa da fare e poi stare fermi e non proporre perché costa e sarebbe stupidi proporre qualcosa da fare per poi tirarsi indietro, no? Tipo "oh, ma non pensavo avreste accettato" lol, no, no, meglio non proporre (e non arrivano proposte dall'altro lato, d'altro canto...) e comunque a parte prendere un caffè a casa di qualcuno, che c'è da fare d'inverno che non comporti una spesa?

Ad ogni modo, in qualche modo farò. Non riesco ad immaginarmi da qui ad un mese e la cosa mi mette paura: non tanto la prospettiva di tornare in Italia, ma il fatto di dover combattere per sopravvivere (che ci sta, comunque) senza supporto alcuno, fare per non so quanto ancora quello che sto facendo ora, dribblando gli sguardi alla "sì, che palle, stai sempre a lamentarti...", cercando un modo per rimanere a galla nell'indifferenza, boh, è quello che fa male. Ma forse sono davvero ripetitivo e sto sempre a lamentarmi. No, no, scusate: questo è un periodo di merda e io mi lamento quanto cazzo mi pare, anche più del necessario, visto che nessuno se ne fotte, a questo punto non do fastidio a nessuno se mi lamento, visto che nessuno ascolta. Non riesco ad immaginarmi, dicevo, e la prospettiva di tornare in Italia quasi mi sembra piacevole: tornare a casa dai miei, smettere questa lotta per la sopravvivenza che dura da mesi, liberare un attimo la mente, calmarsi. Certo che poi dopo non durerei due settimane con loro, quindi no, non si può fare, devo rimanere qui, lavorare e andare avanti qui, dove posso condurre la mia vita.

Una cosa mi consola, comunque: dopo questo periodo, saprò fin dove arrivano le mie forze e la mia volontà, saprò su quali persone poter contare e in generale mi aspetto di uscirne più forte e con più consapevolezza di ciò che voglio fare. Bring it on!

Kommentare

  1. Peppe, sono Pietro. Ti capisco in pieno. Io ho deciso, a malincuore, di lasciare l'Università perché tra 30 ore di lavoro alla settimana e l'Università tedesca organizzata tipo scuola elementare, con obbligo di frequenza in quasi tutti i corsi, stavo dando fuori di matto. Poi mi sono chiesto se valesse la pena fare tutto ciò per diventare insegnante... E alla fine ho lasciato. Non so se sia stata la decisione giusta e non so se me ne pentirò. Fatto sta che non me la sono sentita di investire ancora 3 anni all'Università + 2 anni di Referendariat per andare a guadagnare quasi quello che guadagno adesso con il lavoro part-time (di merda)che ho adesso. Insomma, forse questa voglia di diventare insegnante non era così forte.

    Ogni tanto passo di qui a vedere che combini e non so perché oggi ti abbia scritto questo papiro. Forse perché pure io stavo provando quella solitudine di cui parli in questo tuo post. In ogni caso, ti auguro di riuscire a farcela e, quando vuoi, puoi venire a trovarci qui a Berlino. Un abbraccio.

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